lunedì 3 dicembre 2012

GOVERNO MONTI BOCCIATO IN ECONOMIA

Oggi ho deciso di tediarVi.
Tutti abbiamo letto le notizie circa le previsioni dell’Ocse per il 2013 (-1% PIL) e quelle riguardanti il drammatico incremento dei disoccupati in Italia ed in Europa.
Oggi è anche uscita l’informazione circa il costo reale che gli Italiani dovranno sopportare per pagare l’IMU. Come volevasi dimostrare i provvedimenti del Governo Monti hanno determinato un costo quale imposta  patrimoniale annua di oltre 33/MD rispetto ai 28 inizialmente previsti.
Tutto questo mi fa ancor più arrabbiare perché lo scorso anno si sarebbe potuto fare molto meglio contenendo il costo a 20/MD anno.
Oggi vi allego la proposta che inoltrai all’allora Governo in carica, a politici dell’opposizione, a Banca d’Italia, all’attuale ministro del Tesoro Grilli ecc. ecc.
Come vedrete (se avrete la pazienza di leggerla) c’era la possibilità di ottenere ampi risparmi finanziari (riduzione di interessi pagati di quasi 500/MD in 10 anni ed inoltre si sarebbe potuto guadagnare oltre 100/MD Euro con una speculazione sui CDS che avrebbe visto perdenti gli Hedges Funds e tutti coloro che stavano scommettendo sul fallimento dell’Italia.
Pensate il debito pubblico Italiano ridotto grazie al gentile contributo dei vari Hedges funds sparsi nel mondo. Bah troppo facile.
La proposta che vi allego è quella che feci nel settembre 2011; nel dicembre 2011 Draghi mise a disposizione delle banche la possibilità di riscontare in BCE i mutui concessi  tasso dell’1%.
In conseguenza di ciò io rielaborai la proposta modificandola per adattarla alla novità; domani vi posterò la rielaborazione per darvi modo di analizzarne le differenze.
So di aver scritto troppo ma credo che solo con la lettura completa si possa (almeno spero) apprezzare l’idea.
Buona lettura. . . . .

PROPOSTE PER LA RIDUZIONE DEL RAPPORTO DEFICIT PIL AL 70% IN VENTI ANNI

Il totale del debito pubblico Italiano è oggi superiore ai 1.900/MD

Per scendere al  70% occorrerà recuperare risorse per  800/MD

Qualsiasi manovra di tale importo porterebbe ad uno shock economico e perciò si dovrà utilizzare più provvedimenti insieme per raggiungere l’obiettivo.

Distingueremo ora la manovra in due fasi descrivendo gli strumenti e le operazioni da effettuare di volta in volta per poi calcolare costi e benefici al termine dell’esposizione.

Paradossalmente la prima fase dell’operazione è estremamente favorita dalla difficoltà del momento.
Il grado di fiducia verso l’Italia è sensibilmente diminuito e ciò ha causato un innalzamento del costo dei CDS sull’Italia stessa “strumenti per la copertura del rischio su un debitore” e conseguentemente una feroce discesa delle quotazioni dei titoli di stato Italiani.
Approfittando di questa situazione  si opererà come segue:

FASE 1

A)Per prima cosa lo Stato Italiano dovrà sospendere le emissioni a lungo termine per evitare di pagare gli attuali spread ricorrendo solo ad emissioni di BOT certamente al momento meno costose.
Tale operazione genererà sui mercati la convinzione che l‘Italia non sia più in grado di emettere ed è possibile che il valore dei CDS cresca ancora e che i titoli a lungo termine subiscano ulteriori diminuzioni di prezzo.


B)Si incarica la BCE di acquistare titoli di stato italiani per un valore nominale di circa 800/MD.
 Per l’operazione la BCE dovrebbe spendere circa 700/MD visto l’attuale valore dei CCT e dei BTP.


C)(qui veniamo al lavoro sporco) Visto che il mercato li cerca disperatamente e sembra che tutta la speculazione mondiale non ne possa fare a meno la BCE dovrà soddisfare le necessità di protezione di tutti gli speculatori del mondo vendendo il CDS sul debito Italia, che oggi ha raggiunto un valore superiore ai 500 b.p. fino ad un controvalore totale di 400/MD euro.


Occorre considerare che è con l’acquisto dei CDS sul debito che si costringe un debitore a fallire, infatti la costante crescita di valore di questi strumenti comporta l’automatico aumento del costo degli indebitamenti. Visto che sino ad oggi non si è voluta sospendere la negoziazione di simili dannosi prodotti è giusto  ora utilizzarli per punire gli speculatori.



Vi chiederete come: ecco la seconda fase del progetto:

FASE 2

A)Viene stipulato con lo stato Svizzero un accordo simile a quelli già sottoscritti dalla Germania e dall’Inghilterra che riguardi i patrimoni Italiani ancora detenuti in tale nazione e con tale operazione si dovrebbero incassare   50/MD euro.

B)Dismissione di beni pubblici per un ammontare di 300/MD assistita da emissione per pari importo di CCT 10 anni a rimborso garantito.


La dismissione dei beni pubblici e delle quote di società detenute dallo Stato e dai vari enti è una operazione sulla quale si è tanto scritto.
Tale operazione ,concettualmente corretta in quanto consentirebbe di recuperare risorse da beni oggi scarsamente produttivi, necessità a mio avviso di tempi oggi non disponibili.
Nella sostanza il rientro del debito di cui parliamo deve avvenire al più presto in quanto occorre mandare al mercato segnali importanti ed immediati.
Una rapida vendita dei beni causerebbe però notevoli perdite perché il rischio di effettuare una svendita sarebbe reale.
Occorre poter dilazionare le vendite in 10 anni trovando tutte le risorse subito.
Come fare?
Lo Stato dovrebbe emettere un bond della durata di 10 anni del controvalore di 300/MD euro garantito da ipoteche e vincoli sui beni di proprietà dello Stato e dei vari enti pubblici.
Ipotizzando che al servizio/garanzia  del bond vengano posti beni (anche quelli che non si ritiene di vendere) per 700/MD lo stesso bond risulterebbe particolarmente gradito dai mercati essendo molto meno rischioso di altri e su questo titolo lo stato potrebbe pagare tassi molto vicini a quelli della Germania “diciamo ben inferiori al 3%.
Lo stato dovrà nei 10 anni che seguono procedere alla vendita di beni per 30/MD annui e destinare tali somme al rimborso del bond stesso.
Così facendo non avremmo una svendita del patrimonio  ma avremmo subito disponibili 300/MD.

C)Il governo Italiano, peraltro già d’accordo con la BCE, stabilisce una patrimoniale del 5% sui patrimoni netti inferiori a 1/M euro e del 10 % per quelli superiori a tale cifra.
Considerando che il totale assets netti dell’Italia dovrebbe essere superiore ai 4500/MD la somma da incassare con la patrimoniale dovrebbe essere di circa 400/MD.
Il solo pensare di applicare in un colpo solo una simile imposta fa venire la pelle d’oca ma ho sviluppato due idee alternative per raggiungere questo obiettivo.



PATRIMONIALE PAGATA SUBITO IN CONTANTI DA PARTE DEI CITTADINI

In questo caso gli Italiani che hanno pagato la patrimoniale  riceveranno dallo stato due titoli così strutturati:
a)Titolo che darà diritto a ricevere per 20  anni una somma pari al 5% annuo.
b)Diritto /warrant a ricevere una somma così stabilita:
 warrant = (CDS0 –CDS1)/CDS0=MAX 40%
ove CDS0 è il valore del CDS venduto dalla BCE CDS 1 sarà il valore del CDS sull’Italia ad un anno dalla operazione.
Il diritto come da me calcolato rappresenta la somma percentuale che l’investitore riceverà sul nominale di imposta pagato se l’operazione raggiungerà gli effetti auspicati.

CONSEGUENZE PER LO STATO ITALIANO

La somma globale incassata con le tre operazioni  dovrà essere destinata alla riduzione dell’attuale indebitamento utilizzando la stessa per 700/MD per acquistare parte del debito quotato annullando lo stesso mentre 50/MD dovranno essere destinati ad eventuali ricapitalizzazioni del Sistema Bancario ove questo fosse ancora in difficoltà.
Fra i titoli da ricomprare  andranno senz’altro compresi quelli acquistati dalla BCE lasciando alla stessa una piccola percentuale di guadagno e quindi sfruttando il basso prezzo d’acquisto.
E’ molto probabile che a conti fatti si riesca a rimborsare un valore nominale di debito di 800/MD.
Con questa operazione il debito totale scenderà da 1.900 a 1400/MD  per poi arrivare a 1.100/MD allo scadere del decimo anno grazie al costante rimborso del CCT garantito dai beni statali.
In termini percentuali il deficit pil scenderà subito sotto il 90% per arrivare  poi al 70%
Questo livello di indebitamento finale è inferiore a quello della Germania e credo che perciò il valore del CDS Italia non potrà che scendere e di parecchio.
Anche ipotizzando che il chiamarsi Italia continui a non pagare,  lo spread sul bund dovrebbe scendere di almeno 150 bp e di conseguenza il valore dei CDS stessi dovrebbe ridursi per pari importo.
Arrivati a questo punto l’Italia avrà raggiunto entrambi gli obiettivi (abbattimento del debito  e contenimento del costo % dell’indebitamento). Ho ipotizzato di considerare alla stregua di interessi il 5% annuo pagato e pertanto si evidenziano i seguenti risultati:






ANNO    INT. ANTE           INT SU  DEBITO      INT SU          INT A CITTADINI
               OPERAZIONE         RESIDUO               CCT GAR.        

2012                   80/MD                44/MD                     9/MD                     20/MD
2013                   87                                                       8,1                          
2014                   95                                                       7,2                          
2015                  100                                                      6,3                          
2016                  100                                                      5,4                          
2017                  100                                                      4,5                          
2018                  100                       “                               3,6                          
2019                  100                                                      2,7                          
2020                  100                                                      1,8                          
2021                  100                                                      0,9                          

TOTALE           972                    440                            49,5                         200

Come si vede anche trattando come interessi la somma restituita agli Italiani il risparmio per lo stato sarebbe di oltre 280/MD in dieci anni.
Nei dieci  anni successivi il risparmio sarebbe di 36/MD all’anno e poi a partire dal ventesimo  il risparmio raggiungerebbe i 56/MD annui.
Tali risparmi saranno parzialmente utilizzati per stimolare la crescita 15/MD anno cioè 1 punto di PIL mentre la differenza verrà restituita sotto forma di riduzione del carico fiscale (-1% di tasse rispetto al PIL nei primi 10 anni, -2,3% nei successivi 15  e -3,5% a partire dal ventiseiesimo.

CONSEGUENZE PER IL SISTEMA PRIVATO ITALIA

I cittadini pagatori della patrimoniale riceveranno in 20 anni e cioè 10,5 anni medi il totale delle  somme pagate. Il titolo che riceveranno sarà comunque quotato ed il suo valore sarà sicuramente superiore a 55 e probabilmente sarà vicino a 60.
Il secondo titolo pagherà se la manovra avrà gli effetti sperati.
Simulando avremo che se il CDS scenderà a 300bp la BCE lucrerà 160/MD cifra che di alzerà a 200/MD in caso di discesa a 250 e arriverà a 240/MD se il CDS planerà a 200.
Riconosciuti 10/MD alla BCE per il disturbo la rimanente somma verrà trasferita ai possessori dei warrant che incasseranno una cifra percentuale del 10% circa ogni 50 bp di discesa del CDS.
Completando i conteggi se si raggiungerà un CDS a 300bp da 500 gli Italiani riceveranno circa il 40% della patrimoniale pagata.
Come si vede il sacrificio che si va chiedere riguarda solo gli interessi sulla somma pagata se  la speculazione sul CDS non darà i frutti sperati, con l’ipotesi media (discesa del CDS a 400 gli italiani riceverebbero il 120% della somma pagata mentre nell’ipotesi di CDS a 300 il rimborso raggiungerà il 140%.
 Se invece si vorrà vendere subito  entrambi gli strumenti  il costo totale della patrimoniale sarà pari a 0  “Best option” e una perdita del 40% “worst option” della somma inizialmente pagata.
Siccome non ritengo giusto che l’operazione debba diventare una speculazione per gli Italiani se il warrant assumerà valori superiori al 40%,  per effetto di una discesa del CDS sotto il livello di 300,
tutta la differenza verrà incamerata dallo Stato e portata a decurtazione del debito.
I cittadini inoltre beneficeranno comunque delle riduzioni di tasse che si conseguiranno e cosa più importante  il miglioramento del merito di credito dell’Italia si travaserà sul Sistema bancario ed economico nel suo complesso.
Voglio sottolineare che due punti in meno di interessi per la parte privata dello stato rappresentano sul totale debiti dei privati una cifra pari a oltre 50/MD euro.


                                            RICAPITOLANDO

RIDUZIONE DELL’INDEBITAMENTO ITALIA DI 800/MD
MINORI COSTI PER INTERESSI PER LO STATO ITALIANO 640/MD  IN VENTI ANNI
MINORI TASSE PER 340/MD NEI PRIMI VENTI ANNI DOPO LA MANOVRA
MINORI COSTI PER INTERESSI PER PRIVATI ED IMPRESE ITALIANI PER 50/MD ANNO


                               COSTO  IMMEDIATO PER I CITTADINI ITALIANI:

NESSUNO SE DETERRANNO I TITOLI A RIMBORSO SINO ALLA SCADENZA CON ANZI UN UTILE IMPORANTE SE LA SPECULAZIONE SUL CDS ANDRA’ IN PORTO
DA 0 A 160/MD A SECONDA DELLE VARIE IPOTESI SE VENDERANNO IL PRIMO TITOLO SUBITO.

Il rapporto costi benefici è enorme perchè si ipotizza che una parte del progetto venga “gentilmente finanziata” dalla speculazione mondiale che farebbe un bagno di sangue perdendo la scommessa Italia ma ritengo che “chi di CDS ferisce di CDS . . . . . . .

Nel suo complesso vediamo che una patrimoniale importante 400/MD iniziali abbinata ad altri strumenti potrebbe auto ridursi fino a zero ma permetterebbe di raggiungere il 70% di deficit pil e cioè di arrivare una volta per tutte ad un livello ottimale per riprendere a vivere.

Per chi invece pensasse che una simile patrimoniale non sia sopportabile dal sistema Italia ho ipotizzato il piano alternativo:


IPOTESI DI PATRIMONIALE DA PAGARE IN VENTI ANNI

Fermi restando gli importi della patrimoniale e cioè 400/MD si può ipotizzare che venga concessa ai cittadini la possibilità di pagare in venti anni.
In questo caso lo stato Italiano provvederà a collocare sui mercati un secondo CCT DEL VALORE GLOBALE NOMINALE DI 400/MD questa volta garantito dai beni degli Italiani stessi (ipoteca sugli immobili o pegno sui titoli).
Anche in questo caso la rischiosità del prestito sarebbe minima e si pagheranno interessi simili a quelli pagati sul CCT garantito dai beni pubblici.
L’imposta pagata dagli Italiani pari a 20/MD all’anno (molto meno dell’attuale manovra) sarà utilizzata per rimborsare il CCT per il quale è infatti previsto il rimborso in 20 rate annuali..
Fermo restando l’utilizzo delle somme rivenienti otterremo i seguenti risultati:

CONSEGUENZE PER LO STATO ITALIANO:

Riduzione immediata del deficit per 150/MD (i 50 dalla Svizzera più  i 100 per il risparmio sull’acquisto dei titoli di stato dalla BCE.
Ulteriore riduzione graduale del deficit  di 50/MD all’anno per i primi dieci anni e di 20 all’anno per i dieci successivi.
Così operando il deficit Pil scenderà subito al 110%, arriverà al 83% dopo dieci anni raggiungendo come nell’altra ipotesi il 70% allo scadere del ventesimo.


Il debito totale sarà a sua volta così diviso:

1050/MD debito senior non garantito
  300/MD debito con rientro previsto in 10 anni garantito dai beni dello stato e degli enti
  400/MD debito con rientro previsto in 20 anni garantito dai beni dei privati Italiani

Come nell’altra ipotesi vado a calcolare il risparmio per interessi:

ANNO    INT. ANTE        INT SU  DEB.    INT SU              INT  SU CCT
               OPERAZIONE   RESIDUO          CCT GAR.     GAR DA PRIVATI

2012                   80/MD         44/MD                        9/MD                    12/MD
2013                   87                                                  8,1                        11,4
2014                   95                                                  7,2                        10,8
2015                 100                                                  6,3                        10,2
2016                 100                                                  5,4                          9,6
2017                 100                                                  4,5                          9,0
2018                 100                                                  3,6                          8,4
2019                 100                                                  2,7                          7,8
2020                 100                                                  1,8                          7,2
2021                 100                                                  0,9                          6,6

TOTALE          972               440                              49,5                       93,0

In questa ipotesi il risparmio per interessi sarà pari a  400/MD cifra che dovrebbe salire a 500/MD nei dieci anni successivi per poi raggiungere i 56/MD anno  come nell’esempio precedente.
Non avendo previsto alcuna emissione di titoli a favore dei privati il risparmio finanziario ulteriore conseguito nei venti anni  “(400 – 280) + (500-360)” cioè globali 360/MD verrà restituito a chi ha versato la patrimoniale quale credito d’imposta su singoli anni successivi al pagamento della prima rata.
Con questa ritocco  l’operazione diventa apparentemente neutra per lo stato  rispetto a quella che prevedeva il pagamento immediato della patrimoniale.





COSTO PER I CITTADINI

In questo esempio abbiamo visto che i cittadini si troveranno a pagare 20/MD euro annui ma potranno ricevere negli anni x +1 somme via via crescenti ma comunque una cifra quasi pari all’imposta pagata. Il raggiungimento degli obiettivi permetterà il progressivo azzeramento dell’imposta pagata per chi continuerà a pagare tasse nei 20 anni successivi.

In questa seconda ipotesi il ricavo dalla speculazione dal CDS andrà tutto allo stato  e avremo;

CDS 0              CDS 1                          UTILE PER LO STATO    
500                    500                                                   0                                                      
500                    450                                                 40/MD            
500                    400                                                 80/MD                                          
500                    350                                               120/MD                               
500                    300                                               160/MD                                          
500                    250                                               200/MD                                           
500                    200                                               240/MD                                            


Se come spero l’operazione genererà utile lo stato dovrà destinare l’intera somma all’ulteriore riduzione del deficit ma potrà nei 10 anni successivi utilizzare un decimo della stessa all’anno per scopi di sviluppo, riduzione cuneo fiscale ecc. anche conseguendo  un deficit di bilancio         annuo di pari importo visto che il target di riduzione del debito viene comunque rispettato.
Come si vede sui cittadini che pagano le tasse la patrimoniale inciderà per  cifre irrisorie mentre invece gli evasori cioè i detentori di grossi patrimoni non messi a reddito che non verseranno tasse in futuro si ritroveranno a pagare l’intera imposta pur se diluita nei 20 anni.

Da ultimo voglio sottolineare ancora una volta che il miglioramento della situazione dello Stato Italiano si trasmetterà anche al Sistema Bancario.
Oggi le nostre banche sono messe in discussione non perché hanno taroccato i bilanci o investito in strumenti a rischio ma solo perché detentrici di titoli di stato Italiani.
Il miglioramento del merito di credito dell’Italia farà risalire i prezzi degli stessi e immediatamente si ridurrà in maniera importante la pressione sulle banche stesse.
Non serviranno più ricapitalizzazioni ed anzi credo che le quotazioni delle stesse (oggi prive di senso) risaliranno immediatamente con immediati effetti benefici per i detentori delle azioni stesse (privati e Fondazioni Bancarie).
In ogni caso ove servisse (singoli casi di difficoltà) ho previsto di tenere a disposizione la somma di 50/MD euro da utilizzare per le ricapitalizzazioni da effettuare con uno strumento simile ai Tremonti Bond così strutturato:

Prestito convertibile a 10 anni

Tasso 7% annuo

Conversione obbligatoria in azioni della banca ove la stessa non provveda al rimborso nei 10 anni.

Con questa operazione le banche verrebbero ricapitalizzate senza costringere alla diluizione gli attuali azionisti (cui sono già stati richiesti importanti sacrifici).
Sarà compito di ogni singola banca evitare di distribuire dividendi nei 10 anni successivi per poter rimborsare, anche prima della scadenza, i prestiti ottenuti.

Dopo le due operazioni, sullo stato e sulle banche, il merito di credito delle stesse aumenterà di molto ed è probabile che il loro costo della raccolta si allinei a quello degli istituti della Germania e che di conseguenza il costo per indebitamento del settore privato Italiano sia uguale a quello dei Tedeschi.
Pari costo = pari competitività e perciò migliori opportunità di competere sui mercati.

Buon lavoro e          Viva l’Italia.


 Codroipo 26 settembre 2011

                                                                                            Giuseppe Valoppi

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